Descrizione Progetto
Il mondo decadente del Gattopardo
Il Gattopardo si presenta come un’opera di grande poesia, rivelandosi al contempo un miracolo di seduzione per l’atmosfera, gli ambienti, i personaggi che sono entrati nell’immaginario collettivo.
Anche alcuni giudizi storico-politici continuano ad affascinare, contribuendo ad amplificare il suo successo e a spiegare la realtà politica attuale.
Se pensiamo alle condizioni dello scrittore nel dopoguerra, ci rendiamo conto che si sentiva veramente l’ultimo di un casato: il palazzo di famiglia distrutto dai bombardamenti, le ristrettezze economiche, la mancanza di un figlio, tutto gli fa percepire in modo netto il proprio destino.
Si aggiunga a questo la coscienza ancora incerta del proprio talento, perché a sessant’anni non aveva ancora concluso niente, le liti familiari per la divisione dell’eredità del bisnonno astronomo, la sensazione della fine della sua epoca e della sua famiglia.
Proprio in questo consiste l’originalità di un romanzo, quella che lo rende un caso eccezionale nel panorama dei romanzi storici, cioè il ripensamento dell’ultimo superstite di un casato destinato a scomparire per sempre.
Il quadro storico in cui si colloca il romanzo è quello della fine del regno delle due Sicilie e dell’inizio dello stato italiano unitario.
La Sicilia diventa il punto di osservazione di ciò che accade in Italia: dalla spedizione dei Mille nel 1860 al ritorno di Garibaldi nel 1862 nel tentativo, non riuscito, di realizzare, con la presa di Roma, difesa dalle truppe francesi di Napoleone III°, l’unità d’Italia, fino alla costituzione del nuovo stato unitario.
La storia, la grande storia, viene raccontata dal punto di vista del principe di Salina, protagonista del romanzo, e nel contempo rappresentante dell’aristocrazia siciliana che è vista come una classe sociale in declino di fronte all’ascesa della nuova classe, la borghesia terriera, costituita dagli ex contadini destinati a diventare i nuovi padroni…
Il romanzo racconta quindi la storia di un grande cambiamento, di una trasformazione politica e sociale che, nell’arco di un decennio, vide l’Italia diventare una nazione e riunificare la maggior parte del suo territorio.
Rispetto all’epoca precedente che in Sicilia era ancora caratterizzata da rapporti di tipo feudale, l’organizzazione sociale era apparentemente cambiata. In realtà erano cambiati solo i nomi, mentre la sostanza era rimasta immutata.
Il romanzo quindi affronta anche il tema dell’impossibilità reale del cambiamento, dell’immobilismo storico,della difficoltà di avviare un processo di democratizzazione del paese e del blocco che le forze conservatrici ponevano rispetto ad ogni tentativo di reale normalizzazione democratica.